Uno spettacolo che è stato presentato con grande successo a Los Angeles dalla Furious Theatre Company – e già si parla di farne un film.
Il panorama post-apocalittico di questa nuova commedia di Alex Jones è un territorio tormentato in cui una sterile terra si confonde con un arido orizzonte infiammato da una luce arancione. E’ un futuro prossimo, reso insopportabile dall’effetto serra e da altre catastrofi naturali, anche se ancor più insopportabile è la vita che devono sopportare i nomadi personaggi di Alex Jones. Pesche Sciroppate non è tuttavia una eco-fiaba, ma una farsa profana sulla stupidità dell’uomo.
La storia di Jones segue due gruppi itineranti di uomini del futuro: una famiglia di vegetariani (il cui mantra è “la carne è omicidio”) e un gruppo di mercenari cannibali. Sono tutti affamati, stanchi e permanentemente coperti da un alto strato di polvere.
I vegetariani non fanno che migrare da una parte all’altra del Midwest in cerca di radici, foglie, germogli – e soprattutto in cerca di acqua. Fermandosi in un luogo deserto per qualche giorno, la famiglia incontra uno sciamano cieco, Blind Bastard, che in realtà è un imbroglione doppiogiochista. A costui, Julie, la giovane figlia della famiglia, rivela innocentemente che il padre si porta dietro un unico, tangibile simbolo di speranza: un barattolo di pesche sciroppate, che tiene da parte per celebrare la rinascita del mondo, quando la terra ritornerà fertile.
Conquistare quel barattolo di pesche diventerà l’unico scopo di Blind Bastard, che si accorda con un vicino gruppo di cannibali perché gli lascino il barattolo in cambio delle indicazioni su come procurarsi il prossimo pasto: la famiglia dei vegetariani.
Nel conseguente tentativo di procurarsi carne umana, uno dei cannibali si infiltra segretamente nel campo dei vegetariani, solo per innamorarsi di Julie. “Mi piacciono i tuoi capelli”, dice il ragazzo. “Grazie. Me li sono lavata l’anno scorso.”, risponde timidamente la ragazza.
I due ragazzi si scoprono fatti l’uno per l’altra, e cominciano a scambiarsi tenere oscenità che si accordano perfettamente con le penose condizioni dei loro giovani corpi devastati dall’ambiente circostante. Il culmine del romanticismo è quando il ragazzo prova a suggerire a Julie – sotto gli sguardi benevoli di mamma e papà – di unirsi a lui in un tipo di interazione umana ormai praticamente estinta: la copula.
La storia d’amore dei due ragazzi è un po’ un Romeo e Giulietta del futuro – e anche qui non ci sarà lieto fine. L’unica fine sicura sarà quella del mondo.
CAST: 4U+4D
E’ stato anche presentato a Roma al Teatro Belli, all’interno della rassegna TREND.
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