L’anarchica tragicommedia di Molière del 1665 viene ricollocata da Marber nella Soho del giorno d’oggi: tra nuovi alberghi che si danno delle fotte e localacci deteriorati, strafatti di crack nei vicoli ed emeriti stronzi nei club, i poveri, i fuori di testa, i falliti e gli sfrontati, i traffichini e i gonzi, le star dei media e le mignotte implacabili – tutti che si ritrovano nello stesso quartiere. Ed è lì, a Soho, che incontriamo l’odierno Don Juan, il famigerato edonista amorale in una società drogata dall’eccitazione.
Marber mantiene tutti gli snodi del testo originale di Molière, attualizzando situazioni e personaggi in modo brillante.
La commedia inizia con Stan (odierno Leporello), costretto da giorni ad aspettare il suo padrone nel foyer di uno squallido hotel del West End mentre quello si sta “sbattendo una super modella Croata”. Stan descrive la dissolutezza di Don Giovanni con repulsione, ma ha bisogno di lavorare, così si prende i soldi di Don Giovanni pur disprezzando tutto ciò che lo riguarda. Stan descrive il seduttore come “una jihad nei confronti dello spirito umano”.
Elvira è la donna che Don Juan ha sposato, dopo due anni di intenso corteggiamento. All’inizio della commedia, i due sono sposati da sole due settimane. Se in Molière Donna Elvira è una suora che tradisce i voti, nella versione di Marber è una volontaria di una Ong che opera nelle più lontane e pericolose zone del mondo. Pur di conquistarla, lui l’ha seguita ovunque, ma subito dopo averla conquistata ha perso qualsiasi interesse. I due fratelli di Elvira non possono perdonare a Don Juan il suo comportamento.
Anche in questa versione attualizzata, Don Juan si dedica alla conquista di due donne contemporaneamente, ma qui non si offre di sposarle tutte e due: in una scena molto divertente, mentre una, nascosta sotto una coperta, fa una fellatio a Juan, lui seduce l’altra.
In seguito Don Juan tenta – senza riuscirci – di corrompere, con l’offerta di un costoso orologio, un Mussulmano perché bestemmi e rinneghi il suo Dio.
Ha un incontro/scontro col padre, che è sempre più scioccato dal comportamento del figlio. Un apparentemente contrito Juan chiede il perdono del padre, sostenendo che le sue bugie sono oneste perché lui si rende benissimo conto di quando mente e perché lo fa.
Non manca una moderna diatriba contro il culto della personalità, i Pod cast, i Blog, che attualizza la satira che nel testo originale Molière faceva della religione.
Non manca la Statua che preannuncia la morte del seduttore, che infatti non riuscirà a sfuggirle.
Questa commedia, andata in scena la prima volta alla Donmar Warehouse di Londra nel 2006 per l’interpretazione di Rhys Ifans e che ha ricevuto numerose produzioni in tutto il mondo, nel 2017 verra ripresentata nel West End, al teatro Wyndham, per l’interpretazione di David Tennant.
CAST: 7U+3D
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