Come faremo a salvarci? – è una delle domande che Donald Freed si pone in tutte le sue opere; l’altra è: “possiamo, in buona fede, definirci umani?”.
In questo testo – un lungo atto unico – la prima domanda è esplicitata sin dal titolo. All’apertura del sipario, un’attraente coppia di mezza età formata da Eleanor e Conrad, si è data appuntamento al chiaro di luna nel giardino dell’albergo di una località di mare. Eleanor arriva per prima, piacevolmente rilassata da qualche sorso di vino.
Conrad arriva subito dopo, in smoking: potremmo pensare ad un incontro romantico e galante.
Ma ben presto ci rendiamo conto che Eleanor è la donna primordiale, lo spettro inquieto dei migliori impulsi degli anni ’60, colei che deve resuscitare Conrad, l’eroe americano della guerra fredda, mutilato e distrutto dal potere, proprio come la sua nazione. Lei deve salvarlo, in modo da poter salvare se stessa.
La condizione di Eleanor è la condizione umana: “Ho dormito per metà della mia vita. Come tutti, no?”
Parla quasi sempre lei, nel tentativo di risvegliare Conrad. Nelle sue parole si fondono ricordi autobiografici e politici, interpretazioni di ciò che è successo, fondendo in un unico magma incandescente gli stupratori di Eva (Dio, il serpente e Adamo), suo padre, suo marito, Ronald Reagan (… uno specchio vuoto, e il paese si vedeva riflesso in quello sguardo vacuo), il Vietnam, le Pantere Nere, la politica americana in America Latina, e molto altro.
C’è una risposta alla domanda del titolo?
Non viene nessuno… La Rivoluzione non è che un’altra religione, e così l’Uomo Rivoluzionario urla: “Che dobbiamo fare?”, proprio come l’uomo giudaico-cristiano urlava “Come faremo a salvarci?” La risposta, dopo millenni di stragi non può che essere, “Non lo sappiamo!” Sappiamo solo che seimila anni fa Padre Tempo ha ucciso Madre Natura all’angolo dei Tigri e dell’Eufrate… e noi codardi non facciamo che cercare incessantemente dei nemici. Come se non stessimo morendo tutti quanto insieme, come se il nostro comune nemico non ci stesse aspettando mascherato nell’ombra.”
Conrad sembra risvegliarsi e danza con Eleanor alla luce della luna: sarà la salvezza, o una momentanea evasione sentimentale?
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