MATA HARI era il nome d’arte di Margaretha Zelle, una ballerina olandese che arrivò a Parigi nel 1905 e divenne rapidamente la più grande star della Belle Epoque – arrivando persino ad eclissare la contemporanea Isadora Duncan. Al culmine del successo, arrivò persino a danzare Salomé alla Scala di Milano, con orchestra diretta da Tullio Serafin, che si espresse nei suoi confronti con parole di lode e ammirazione.
Sin dall’inizio, attorno a questa donna dalla forte personalità si cominciarono ad accumulare molte leggende. Era come se fosse la risposta ad un bisogno universale di creature straordinarie, delle quali tutto era possibile. E’ ricordata principalmente quale splendida spia, passata per le armi dai francesi durante la Prima Guerra mondiale, e si dice che abbia causato la morte di milioni di uomini, l’affondamento di migliaia di tonnellate di navi alleate, e che solo a lei fosse addebitabile il collasso dell’armata francese sul fronte occidentale. L’unico fatto indiscutibile è che sia stata fucilata da un plotone di esecuzione il 15 ottobre 1917.
C’è chi ancora ricorda il film della Garbo di una sessantina di anni fa, in cui lei era raffigurata come la “famigerata spia dei servizi segreti tedeschi di origine giavanese-olandese”. Ma la verità è che essa non fu mai spia dei tedeschi. E non aveva origini giavanesi.
Molto semplicemente, Mata Hari fu il più pubblicizzato capro espiatorio di questo secolo. I francesi la passarono per le armi in un momento di paranoia nazionalistica. Si pensava che la guerra fosse stata perduta. Tre anni di generali incapaci e di inutili carneficine avevano stremato l’esercito. Su tutto il fronte occidentale c’erano numerosi ammutinamenti. Vi furono diserzioni di massa, corti marziali, esecuzioni. In preda alla disperazione, l’Alto Comando lanciò una caccia alle spie (caccia alle streghe) diretta dal Colonnello Cauchon – anch’egli arrestato quale agente nemico nell’anno seguente. Il morale della nazione si rinvigorì quando entrò in guerra l’America, ma a tutt’oggi il Ministero della Guerra si rifiuta di rendere pubblico l’incartamento su Mata Hari. Essa rappresenta un episodio di cui i francesi (giustamente) si vergognano.
Ma molto prima che tutto questo accadesse, lei era una ragazza provinciale olandese, nota in famiglia e agli amici come Gerda…
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