Il conflitto tra ragione e vendetta, la responsabilità del teatro, gli atti di terrorismo – questi sono alcuni degli argomenti di questo testo di Peter Shaffer, messo in scena per la prima volta nel 1992 dalla Royal Shakespeare Company per l’interpretazione di una splendida Judy Dench.
Situata nella casa del drammaturgo Edward Damson sull’isola greca di Thera (Santorini), la commedia prende la forma del ricordo e del racconto da parte di Helen, vedova di Damson, a Philip, figlio di Edward. Philip non ha mai conosciuto il padre, ma scrive su di lui e insegna le sue opere in un’università americana.
Mentre Helen parla, le scene vengono ricreate, dal loro primissimo incontro (o scontro?) sui gradini di una biblioteca di Harvard, ai primi tempi del loro matrimonio, in una stanzetta in cui Edward passava il tempo a scrivere (50 commedie, di cui neanche una finita), mentre Helen aveva rinunciato alla propria carriera universitaria per mantenerlo, per arrivare poi al successo mondiale delle opere di Edward, fino all’isola in cui il tedio e l’assoluto egoismo dell’uomo sono scaturiti in tragedia.
Nella sua opera, Edward Damson si era concentrato sugli esempi più estremi e provocatori di giustizia umana e di vendetta per le ingiustizie passate. La sua prima sfida a Helen è con la sua interpretazione di Clitennestra che esegue “La Danza del Giusto” , che egli immagina eseguita trionfalmente dopo l’uccisione di Agamennone per vendicarsi del sacrificio della figlia Ifigenia, offerta da Agamennone agli Dei per propiziare la vittoria di Troia.
I drammi di Edward si sono sempre incentrati su simili atti di raccapricciante vendetta: l’Imperatrice Bizantina Irene che acceca il figlio per aver danneggiato le icone religiose che lei difendeva; la mutilazione del corpo di Cromwell da parte dei restauratori; e l’uccisione di undici persone in un bombardamento dell’IRA a Enniskillin. E mentre vediamo queste scene interpretate e discusse, ricorre l’immagine di Perseo, tormentato dalle opposte esigenze di uccidere la Gorgone Medusa per liberare il mondo dal flagello che lei costituisce e invece di mostrare pietà. Ma la leggenda vuole che L’uomo che si impossessa di Medusa diventi a sua volta Medusa.
In realtà, Edward si affida a Helen perché moderi i suoi eccessi drammatici, proteggendolo dal venire pietrificato dalla Medusa. Ma al tempo stesso difende questi atti di pura e nobile vendetta: “Togli a questi assassini la vita che hanno violato – e sentila rifluire dentro di te.” Ma a questo Helen risponde: “La passione più vera e più nobile non porta ad un’accecante esaltazione. Porta al rifiuto di farsi guidare dall’ira quando non vorremmo altro. Ciò significa che ogni volta che una bomba esplode, sì, e ogni volta che un bambino viene ammazzato, o che succede un’altra di quelle cose che ti avvelenano la coscienza e ti rendono furioso, tenacemente occorre continuare a dire NO al sangue.”
Fino all’ultimo momento della sua vita, Edward metterà alla prova i valori di Helen – riuscirà la donna a perdonarlo? E come reagirà Philip alla scoperta che suo padre era un uomo pieno di difetti e non un eroe?
CAST: 4U+5D+comparse
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