Casa Checov. E’ la notte della veglia per il defunto Kostia, fratello di Anton e Aleksander. Aleksander è, come di consueto, ubriaco, e Natalia, sua moglie, si sta scusando con Anton per lo scortese comportamento del marito.
Mentre la donna va a vegliare l’agitato riposo della loro madre, i due fratelli discutono animatamente a causa della precedente partenza di Anton, medico, che dopo aver curato per due mesi il fratello malato, lo ha poi lasciato morire da solo, essendosi allontanato inspiegabilmente dal paese.
Natalia porta loro alcune lettere scritte dal delirante Kostia prima di morire, ove egli esprimeva il desiderio di fuggire da quei luoghi infernali, per tornare nel paese natìo, Taganrog.
Anton ammette di essere scappato per il bisogno di riprendersi dalla sofferenza causatagli dalla vicinanza del fratello malato: un atto di codardìa che forse ha causato la morte prematura di Kostia. Alexsander lo accusa di non aver mai avuto cuore, e rivanga la loro infanzia dolorosa, esacerbata dalla brutalità del padre, che però pareva non toccare l’anima distaccata di Anton, sempre duro e ironico nei confronti del dolore.
Passa del tempo. Alexsander sta dormendo. Natalia, prega Anton di andare a dare un’occhiata alla madre, che sta dormendo un sonno agitato. Ma quando Alexsander si sveglia e vede la moglie in camicia da notte, coi capelli sciolti ed il viso incipriato, esplode in una scenata e la umilia duramente di fronte al fratello attonito.
Uscita di scenaNatalia, i due commentano la presenza inquietante del prete al capezzale del fratello morente, la penosa confessione di Kostia, e il fatto che egli avrebbe certamente desiderato morire senza quell’ingombrante simbolo religioso di fronte a sé, così come avrebbe certamente preferito una festa di amici ubriachi alla solenne cerimonia funebre che la madre ha organizzato per il giorno dopo . Alexsander inveisce allora contro alcune matrone che vegliano con canti religiosi il corpo freddo di Kostia, e intima loro di andarsene; ma il baccano sveglia la madre che, presa da un attacco di ansia, piange e si dimena.
Natalia chiede aiuto ad Anton, e rimasta sola con il marito questi l’accusa di essere ancora innamorata del dottore, come molti anni prima, e le dà chiaramente della puttana.
Al suo ritorno, Anton aggredisce verbalmente il fratello per come si comporta con la moglie, e Alexsander esce di scena cantando una volgare canzonaccia.
Natalia cerca allora di sapere da Anton se egli provi ancora qualcosa per lei, e dopo un’inziale conversazione puntellata di dolci ricordi, lui esplode accusandola duramente del suo doppiogiochismo nei confronti del marito.
E’ quasi l’alba. Gli animi dei due fratelli si sono calmati. Anton legge, steso sul sofà, e Alexsander ha dormito un poco un sonno di incubi. Parlano del passato, dei motivi che li hanno spinti a scrivere, ed in modo così diverso… quando appare Natalia, vestita da viaggio, che annuncia di volersene andare: si recherà a piedi alla stazione, per prendere il primo treno per San Pietroburgo, non potendo più sopportare quella vita odiosa.
Alexsander tenta in tutti i modi di trattenerla, finanche con le lacrime, ma non riesce.
Natalia parte, e i due fratelli cominciano una dolorosa rivisitazione della loro infanzia, nella quale Anton, per la prima volta in vita sua, ammette la paura sempre nutrita nei confronti del padre, la falsità del suo distacco dalle emozioni, i suoi incubi più ricorrenti. Ma dopo la sua confessione, proprio quando il fratello sente finalmente vivo il legame che li unisce e vede la possibilità di una intima condivisione dei loro animi, Anton si sente svuotato e vulnerabile, desideroso solo di fuggire, per sempre.
Ed ecco rientare Natalia, che ha desistito dal lungo viaggio intrapreso a piedi alla volta della stazione, a causa del forte dolore provocatole dalle scarpe troppo grandi. Viene curata da Anton, e, sotto la preghiera del marito, decide di non andarsene più, ma ammette di non provare più nulla nei confronti di nessuno di loro.
Un gran rumore di folla risveglia la loro attenzione: è l’ora della processione in chiesa. Vi saranno almeno trecento sconosciuti fuori dalla casa: un ricco amico di famiglia ha promesso ad ognuno di loro un piatto caldo e un bicchiere di vodka in cambio della partecipazione al funerale… la cerimonia di Kostia, l’ateo, sarà ricordata come una delle più fastose e religiose cerimonie funebri del paese!
Cast: 2U + 1D
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