BARKER, Howard

Howard Barker è nato a Dulwich, in Inghilterra, nel 1946. In Inghilterra è considerato uno dei maggiori scrittori. E’ un artista polimorfo, ed oltre che con la scrittura si esprime anche con la pittura, la poesia, e la regia teatrale. Ha lavorato per la radio, la scena, la televisione, l’opera e il teatro di marionette, cercando ogni volta di provocare un “evento catastrofico” secondo la teoria del “Teatro della Catastrofe”, da lui delineata nel suo libro Arguments for a Theatre. Per dare un accenno a quelle che sono le idee di Barker sul teatro, riportiamo qui due brani comparsi in una sua intervista del 1988.

“LA TRAGEDIA detesta la politica. La tragedia detesta le buone intenzioni. Detesta tutto ciò che dimostra la soluzione di un problema. Detesta dunque l’industria del piacere, l’industria del tempo libero, l’industria dell’armonia e l’industria della riconciliazione. La tragedia è lo spettacolo del dolore reso squisito dall’arte (…) La tragedia è la sola a conoscere il segreto dell’esistenza. Questo segreto è che la vita non basta. E’ un segreto che non si può tollerare a lungo. E’ un segreto che si scopre soltanto in un luogo in cui l’obiettivo principale è il segreto stesso, un luogo che è l’apoteosi del segreto, in cui tutti coloro che si muovono ed agiscono sono consumati dal segreto. Questo luogo, è IL TEATRO.”

“… IL TEATRO DELLA CATASTROFE
Solo a volte siamo d’accordo.
Il riso nasconde la paura.
L’arte è un problema di comprensione.
Non vi è messaggio
L’attore è un diverso.
Il pubblico non può afferrare tutto;
e neanche l’autore.
Lottiamo per amare.
Il critico deve soffrire come chiunque altro.
Il testo è importante.
Il pubblico è diviso
e torna a casa
disturbato
o sbalordito.”

I testi di Howard Barker sono famosi per la loro impavida esplorazione del potere, della sessualità e della motivazione umana. Sono costruiti in base alla premessa che il teatro è una necessità sociale, un luogo per l’immaginazione e la speculazione morale, senza alcun obbligo di realismo o ideologia. Nelle sue opere, Barker non fa alcuno sforzo di “essere chiaro” , o di trasmettere un singolo “messaggio” ; ogni spettacolo è come una sfida pubblica in cui attori e pubblico vengono stimolati a trovare significato e risonanza da una molteplicità di interpretazioni.

Considerato a lungo l’enfant terrible del teatro inglese contemporaneo, e oggetto di dispute accalorate, che sia amato o odiato, è impossibile ignorare il suo lavoro.
Negli ultimi tre anni, 27 suoi lavori sono stati presentati in sei lingue diverse in 17 diversi paesi, fra cui il Canada, la Nuova Zelanda, e la Slovenia.

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